Scoprire la Riviera
Luglio 11, 2020
Il territorio di Diano Marina può offrire continue sorprese anche a chi ci abita. La storia e le bellezze paesaggistiche del Golfo Dianese fanno parte del nostro quotidiano, ma spesso le trascuriamo perché distratti o impegnati a occuparci di altro. E invece basterebbe mettere da parte le abitudini e riscoprire un ritmo lento, per guardare con occhi nuovi ciò che ci sta di fronte. Un giro in motorino senza una meta apparente potrebbe essere l’occasione perfetta per praticare un turismo di prossimità, a poca distanza da casa ma con lo spirito pronto ad accogliere le bellezze che ci propone la nostra regione!
FORSE NON SAPEVI CHE
Nei prossimi anni il turismo di prossimità acquisterà sempre maggior importanza e sviluppo. Questo perché già da qualche tempo assistiamo all’affermarsi di nuove esigenze legate al viaggio, in cui c’è sempre più spazio per destinazioni a noi vicine ma spesso ignorate dal turismo di massa. Un turismo lento, insomma, che porti alla scoperta di luoghi, tradizioni e abitudini dalle forti proprietà identitarie.
Siamo a fine giugno, in uno di quei pomeriggi in cui il vento soffia via le ultime nuvole di pioggia per fare posto ai profumi dell’estate. Partiamo dall’agriturismo e attraversiamo le strade di Diano Marina. Ci sono poche persone in giro: i turisti sono in spiaggia, mentre i dianesi preferiscono riposare ancora un po’, prima di tornare al lavoro.
Prendiamo la strada verso Diano Calderina con l’intenzione di scoprire quella struttura destinata ai pellegrini che percorrono la Via della costa e di cui vi abbiamo parlato nell’articolo dedicato alle frazioni di Diano Marina. Lasciamo il motorino e dopo pochi metri siamo di fronte alla chiesa di San Giacomo e all’ostello. Facciamo due chiacchiere con il parroco, il quale ci racconta della struttura, ci mostra le sale interne, arredate con tanti oggetti curiosi e il necessario per offrire un po’ di ristoro ai viaggiatori. Ne approfittiamo per scattare qualche foto e curiosare tra le stanze cariche di storie. Ci piacerebbe sentire i racconti di tutte le persone che si sono imbattute in quel luogo, ma che riusciamo comunque a immaginare.
FORSE NON SAPEVI CHE
La Via della Costa è il tratto di terra ligure in cui si percorre il Cammino che, partendo da Roma, termina a Santiago di Compostela. Sono 12 le tappe che dal confine italo-francese (precisamente da Ponte San Ludovico di Ventimiglia) arrivano fino a Sarzana. Il simbolo identificativo che si trova lungo questo percorso è una conchiglia gialla su fondo azzurro.
Sappiamo che a poca distanza dalla pensione, immersa tra gli ulivi, si trova un’antica torre di avvistamento. Vogliamo visitarla! Saliamo quindi fino all’ingresso del cimitero di Diano Calderina e seguiamo il sentiero che scende tra gli ulivi e i muretti a secco. Dopo pochi minuti, eccola: è proprio lei, la torre che cercavamo! Ne approfittiamo per riposarci un po’ e dedicarle un intero book fotografico.
Proseguiamo quindi il nostro percorso in motorino finché non troviamo il cartello di Diano Serreta; dopo circa dieci metri, sulla destra, vediamo una stradina in salita che si dirige verso il cimitero. A questo punto scorgiamo un sentiero tra le fasce che si snoda lungo una mulattiera e che conduce fino a Diano Marina: decidiamo di percorrerne un pezzo.
Dopo qualche minuto, lasciamo questa strada torniamo verso il motorino parcheggiato poco distante. Le nostre scarpe da città, in effetti, non sono adatte per una camminata tra ulivi e mulattiere! Che fare ora? Decidiamo di proseguire la nostra “avventura” senza una vera meta e dopo circa cinque minuti arriviamo in zona Gorleri. Qui un cartello attira la nostra attenzione: indica una via verso un belvedere su tutto il Golfo Dianese. Incuriositi, ci dirigiamo verso la destinazione, ma dobbiamo fare attenzione a un placido gruppo di gatti che ci attraversa la strada. In effetti, poco prima un cartello segnalava il “pericolo” di cat crossing!
Continuiamo il nostro viaggio ma sbagliamo strada, superando il sentiero che conduce ai resti della torre dell’Alpicella. Questo inconveniente ci permette, però, di capitare in un posto bellissimo, dove possiamo ammirare il paesaggio che comprende il territorio dianese sulla costa da un lato e i monti dall’altro. Tutto intorno la natura è in festa. Davanti ai nostri occhi si distendono fasce terrazzate e ginestre in fiore. Torniamo indietro e dopo aver avvistato il cartello con l’indicazione per la torre, procediamo a piedi verso la costruzione.
Torre dell'Alpicella, Diano Gorleri.
Siamo ora in località Colle San Leonardo, sempre nella frazione di Diano Gorleri. Qui, quasi al confine con Imperia, troviamo finalmente la torre dell’Alpicella. Quasi del tutto nascosta dalle piante e in stato di semiabbandono la struttura mantiene, però, quell’aria imponente che immaginiamo dovesse avere un tempo questa costruzione militare. Facciamo qualche foto e ci godiamo il silenzio che domina sul promontorio. Da quassù si gode di una vista davvero privilegiata!
FORSE NON SAPEVI CHE
La Torre dell’Alpicella è parte di un sistema di avvistamento e controllo dei traffici marini. In passato permetteva di tenere sotto osservazione costante il movimento di navi, e di predisporre un sistema di difesa nel caso di avvicinamento di imbarcazioni di invasori, soprattutto barbareschi. Si trovano simili torri lungo tutta la costa ligure, non solo della Riviera di Ponente.
Decidiamo di prendere una strada nuova per tornare a casa e scendiamo tra le campagne e gli orti coltivati che ci conducono all’inizio di Capo Berta, poco prima di Diano Marina.
Siamo a casa. Nel giro di un paio d’ore abbiamo goduto della vista dei paesaggi che la natura ligure ci offre gratuitamente e a poca distanza; abbiamo giocato a indossare le vesti di pellegrini in cerca di ristoro, visitato antiche torri di avvistamento e fatto la conoscenza di alcuni simpatici gatti. La spesa è stata minima, ma ci siamo sentiti comunque privilegiati.
FORSE NON SAPEVI CHE
Il Promontorio di Capo Berta divide il Golfo Dianese da Imperia, ma la sua importanza è dovuta alla particolare ricchezza naturalistica. È stato infatti riconosciuto dalla Regione Liguria come S.I.C. (Sito di Importanza Comunitaria) per la conservazione di habitat naturali e seminaturali, e come Z.S.C. (Zona Speciale di Conservazione) dall’Italia su indicazione della Comunità Europea.
Far parte di un territorio così ricco di storia è impagabile, e ogni giorno non possiamo che rinnovare la nostra gratitudine per questo!
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