Comuni del Golfo Dianese
Gennaio 18, 2020
Affacciata sul Golfo omonimo, la cittadina di Diano Marina si adagia tra i colli di Capo Berta e Capo Cervo, nella Liguria di ponente. La sua antica vocazione agricola è testimoniata dal paesaggio dell'entroterra, in cui è possibile ammirare i caratteristici terrazzamenti. Sebbene ancora oggi la florida realtà contadina dianese offra al mercato i suoi prodotti migliori (olio e basilico sopra tutti), è ormai il turismo ad assumere un'importanza decisiva nell'economia di Diano Marina.
Tra le valli dell'entroterra, immerse tra i rigogliosi oliveti, si stagaliano le frazioni di Diano Marina: Diano Calderina, Diano Serreta, Diano Gorleri, Borgo Muratori. Ciascuna di esse, col suo campanile e le sue ricche testimonianze storico-archeologiche, contribuisce a raccontare la storia della città. Sono però forse gli oltre 3 km di litorale sabbioso, gli eventi musicali e culturali, e le numerose spiagge attrezzate, a conquistare i turisti che ogni anno vengono a trovarci a Diano Marina.
Ma per apprezzare davvero il territorio del Golfo Dianese, non potete fare a meno di conoscere un po' della sua storia.
La particolare conformazione geografica e climatica ha fatto si che Diano Marina ospitasse insediamenti umani sin dalle epoche più remote. Risalgono infatti al Paleolitico le prime testimonianze umane in quest'area, con ritrovamenti di strumenti in pietra utilizzati abitualmente da gruppi di cacciatori-raccoglitori in epoca preistorica. Più tardi, durante la dominazione romana, il territorio di Diano Marina assume un ruolo strategico. Diviene stazione di sosta, o mansio, lungo la strada Julia Augusta.
Attorno a questa zona sorgono nuclei abitativi di origine contadina, come attestano gli scavi archeologici e i reperti conservati nella sezione archeologica del Museo Civico di Diano Marina.
Ė in questo periodo che il nostro territorio assume il nome di Lucus Bormani.
Questo toponimo rimanda a un antico culto preromano dedicato al dio Borman, divinità delle acque calde sorgive, che veniva praticato in un'area sacra delimitata da un bosco (lucus). La dea romana Diana sostituisce poi gradualmente Borman nel pantheon ligure, arrivando a inserirsi nel toponimo stesso di quella che oggi conosciamo come Diano Marina.
In età altomedievale le zone costiere vengono abbandonate per le colline dell'entroterra. Si rende necessaria la costruzione di un castello e di mura fortificate che proteggano il villaggio da possibili incursioni. Nasce così Castrum Diani, l'attuale Diano Castello, feudo dei Clavesana e il più importante centro della vallata durante il Medioevo.
Con l'istituzione della Communitas Diani che riunisce tutti i paesi delle valli intorno, le famiglie che detengono il potere politico stringono alleanza con la Repubblica di Genova, finendo di fatto sotto il dominio della Superba. Grazie alla sua fedeltà a Genova, Diano ottiene importanti privilegi commerciali. Determinante, infatti, l'apporto militare offerto da una galea dianese durante la battaglia della Meloria (1284) tra Genova e Pisa per il controllo del Mediterraneo. La battaglia si conclude con la vittoria di Genova e il consolidamento del suo dominio sul Mar Tirreno. Di contro, la città toscana si dirige verso l'inevitabile declino.
Durante il XVI secolo il territorio di Diano si afferma come un centro importante per la produzione e il commercio dell'olio d'oliva, grazie all'approdo naturale della sua baia. Tuttavia, per le stesse ragioni si costruisce un sistema difensivo di torri e bastioni contro le probabili incursioni turco-barbaresche.
Possiamo dire che l'Unità d'Italia avvenne anche grazie al grande contributo di alcuni dianesi illustri. Visitando la sala risorgimentale del Museo civico potrete conoscere le storie di questi eroi garibaldini: Andrea Rossi, comandante di una delle due navi che portarono i Mille da Quarto a Marsala; Giacomo Antonio Cambiaso; Giobatta Rivera (il cuoco dei Mille); e il generale Nicola Ardoino.
23 febbraio 1887: in questa data si verifica il tragico terremoto che distrugge quasi completamente Diano Marina. Sono 190 le vittime e 102 i feriti. Gravi anche le perdite strutturali della città che si vede costretta ad affidare all'ingegnere Giacomo Pisani la progettazione del nuovo assetto urbanistico. Quella consegnata alla contemporaneità è una Diano Marina più moderna, priva degli stretti caruggi che contraddistinguono i borghi liguri.
Oggi, le sue ampie vie si animano di hotel, residence e appartamenti per le vacanze, mentre il lungomare si presta alle serene passeggiate dei turisti.
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