Scoprire la Riviera
Agosto 14, 2022
La Liguria è una terra ricca di paesaggi naturali da togliere il fiato, per questo spesso ci piace allontanarci dal nostro agriturismo per concederci una gita fuori porta alla scoperta dei territori più vicini; questa settimana in particolare abbiamo deciso di visitare il lago di Osiglia.
Ci piace trasmettere questo amore e questa passione per il territorio anche ai visitatori che soggiornano nella in uno dei nostri appartamenti e a chiunque ci legga, per questo vi racconteremo la nostra avventura.
Non c’è un periodo migliore per visitare il lago di Osiglia, questa incredibile località infatti ha i suoi pregi sia durante l’estate che durante i mesi più freddi. Il paese si trova a poco più di 700 metri sul livello del mare e, per questo motivo, se d’estate è possibile trovare un po’ di refrigerio, durante il periodo invernale alcune volte il lago ghiaccia regalando un prezioso spettacolo.
Se si desidera camminare, fare il bagno, affittare pedalò, o andare in canoa è sicuramente più indicata una visita durante la stagione estiva.
La storia di questo lago è comune ad altri bacini artificiali del nostro Paese, in particolare ricorda sia quella del lago del Moncenisio in Francia (italiano fino al 1947) sia quella del lago di Resia in Val Venosta (Alto Adige).
Per la costruzione di questi bacini, infatti, una parte del vecchio centro abitato è stata allagata e sommersa dalle acque.
Il lago di Osiglia viene svuotato per manutenzione circa ogni 10 anni e, durante questo processo, è possibile ammirare i ruderi delle vecchie abitazioni che emergono.
Se siete interessati ad approfondire l’evento, o siete curiosi di vedere le immagini delle vecchie abitazioni alla base del lago durante l’ultimo svuotamento del 2020 potete collegarvi al link precedente.
Il lago è una meta molto interessante per ogni tipo di turista quindi, sia che vi piaccia l’avventura, sia che preferiate rilassarvi leggendo un bel libro davanti a un paesaggio, questo incredibile bacino artificiale è la meta adatta a voi.
Ai più avventurosi interesserà sapere che il lago ha ospitato nel corso degli anni delle manifestazioni di kayak e canoa ma anche eventi di triathlon, quindi ha anche una certa importanza dal punto di vista ludico sportivo.
Se non siete amanti dell’agonismo non vi preoccupate, sul lago di Osiglia tutti possono svolgere delle attività divertenti: ci si può tuffare e fare un bagno, si può noleggiare un pedalò, si possono fare delle gite in canoa, e si può persino godersi una cena e una birra al bar locale.
Se invece preferite delle lunghe passeggiate, potete ammirare il paesaggio camminando lungo i percorsi a piedi che partono dal lago stesso; noi vi consigliamo di affrontare il Sentiero del Tempo.
Dal nostro agriturismo, per arrivare alla meta bisogna prendere la macchina e iniziare il viaggio imboccando l’autostrada A10 a San Bartolomeo al Mare e uscire a Finale Ligure.
Una volta abbandonata l’autostrada, si prosegue l'avventura lungo le strade del primo entroterra: si procede prima lungo la Strada Statale 490 del Colle del Melogno e poco prima di raggiungere la cima nei pressi degli storici Forti, è necessario svoltare verso destra imboccando la Strada Provinciale 16 che, dopo alcuni chilometri, ci porta finalmente al paese di Osiglia.
Una volta arrivati a destinazione, il primo luogo d'interesse da visitare si trova nella frazione di Borgo; qua si trova la chiesa del Santissimo Nome di Maria, un luogo di culto risalente al 1400 e costruito in pieno stile barocco.
Poco più sotto della chiesetta è possibile visitare il monumento dedicato ai caduti della prima e della seconda guerra mondiale sul quale svetta una bandiera tricolore. Da questa posizione, se si aguzza lo sguardo, dalla parte opposta della piazza si può scorgere l’oratorio di San Francesco risalente al XV secolo e ubicato nei pressi della parrocchiale del Santissimo Nome di Maria.
L'edificio rimane tutt’ora un importante centro culturale perché è diventato la sede del teatro comunale e ospita importanti incontri e manifestazioni culturali.
Proseguendo il percorso verso località Ripa è possibile ammirare l’antico ponte romano, oltre il quale si trova la cappella quattrocentesca di Sant’Antonio.
Lasciata la cappella arriviamo al vero protagonista della nostra gita: il lago di Osiglia. Cercando sul sito del comune, se siete interessati ad approfondire le caratteristiche del lago, potete trovare dei contenuti molto dettagliati con le informazioni più tecniche.
Oggi noi preferiamo tralasciare questa parte e proseguire il nostro percorso cercando di trasmettervi le emozioni che abbiamo vissuto durante questo breve viaggio, raccontandovi tutte le opportunità che questo incredibile luogo ha da offrire anche a voi.
Superata la parte del lago dove è possibile scendere a piedi proseguiamo la nostra camminata verso il ponte Manfrin che prende il nome dell’ingegnere che lo ha progettato. Questo ponte offre una vista spettacolare e, anche grazie alla presenza di un cartello che invita gli innamorati a baciarsi, è un luogo molto romantico e visitato da tante coppie.
Attraversando il ponte stesso riusciamo a raggiungere l’imbarcadero e ci prendiamo un momento per ammirare il lago dalla parte opposta rispetto alla strada di arrivo, prima di proseguire in direzione della diga.
Durante il percorso per raggiungere la parte finale di questa gita ogni 100 metri circa troviamo delle piccole aree di sosta dove è possibile fare picnic e approfondire la geografia e la storia locale grazie a dei pannelli informativi: nelle varie descrizioni è possibile leggere la storia degli antichi mestieri degli abitanti di Osiglia e il racconto delle famiglie che dovettero lasciare le loro abitazioni per la costruzione del lago stesso.
Questi pannelli ci parlano del passato che ha lasciato il suo segno sul fondo del lago, non solo dimostrando l’impatto della costruzione del bacino artificiale sulla comunità locale, ma anche sottolineando come gli antichi mestieri siano ormai solo un ricordo che vive nella memoria degli anziani del luogo.
Per questo motivo, dopo essere stata afflitta da tanta povertà e da un durissimo spopolamento, oggi più che mai la zona, grazie anche al turismo locale, merita di essere riscoperta e valorizzata.
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