Scoprire la Riviera
Gennaio 10, 2022
Dopo la bella visita al Museo Etnografico, non ci siamo lasciati scappare l’opportunità di visitare le grotte di Toirano, una delle maggiori attrazioni turistiche della zona. Si tratta di un sito di grande bellezza e importanza storica, oltre che naturalistica. Qui, infatti, si conservano le tracce dei primi insediamenti umani (homo heidelbergensis e Neanderthal), risalenti a circa 300.000 anni fa, ma non solo. Le grotte di Toirano, infatti, custodiscono quello che viene considerato il più grande cimitero degli orsi delle caverne d’Europa.
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Insomma, vi condurremo negli antri ipogeici di Toirano, indietro nel tempo di migliaia di anni, alla scoperta di luoghi talmente sorprendenti da sembrare fantastici, attraverso cunicoli e gallerie ricche di concrezioni dalle forme più inedite. E tutto a pochi chilometri dal nostro agriturismo a Diano Marina!
Con oltre 100.000 visitatori all’anno, le grotte di Toirano si confermano uno dei siti più amati dai turisti che si recano nella Liguria di Ponente. Si tratta di cinquanta caverne naturali all’interno di un complesso di calcari dolomitici grigi, aperte al pubblico a partire dagli anni ’50 e gestite direttamente dal Comune di Toirano.
Grazie alla loro conformazione naturale, queste grotte hanno rappresentato un ottimo rifugio per gli orsi durante la stagione invernale. Lo dimostrano le numerose ossa, oltre alle impronte e ai graffi sulla pietra, riconducibili a questi animali. Più recenti sono invece i resti di Homo heidelbergensis (300.000 anni fa), Neanderthal (dagli 80.000 ai 40.000 anni fa), e Sapiens (circa 12.000 anni fa). Quest’ultima specie umana faceva probabilmente uso delle grotte per scopi magico-rituali, come testimonierebbero impronte, tracciati digitali e di carbone presenti sulle pareti.
Abbiamo visitato le grotte di Toirano con una guida del sito che ci ha condotto attraverso le varie sale, illustrandoci le particolarità delle stalagmiti e stalattiti presenti, con aneddoti e spiegazioni scientifiche accessibili a grandi e piccini. Il costo del biglietto è di 15 €, ma è previsto uno sconto di 2 € se si visita prima il Museo Etnografico.
Chiamata anche grotta della strega (“basura” significa strega, in dialetto ligure), è stata la prima grotta a essere indagata dal canonico Nicolò Morelli e sicuramente la più ricca di fascino. Questo perché si compone di numerose sale interne e corridoi ricchi di meravigliose concrezioni naturali in cui perdersi a indovinare possibili analogie con la realtà.
Il percorso si snoda lungo un corridoio in cui è possibile individuare le orme preistoriche appartenuti alle prime specie umane, mentre più avanti si osservano i resti degli orsi delle caverne. Più in fondo, nella cosiddetta “sala dei misteri”, invece, sono conservate le impronte di cui abbiamo già accennato prima, legate al culto dei nostri antenati primitivi. Intorno al 1960 venne scoperta l’ultima parte della grotta della Bàsura, nota come L’antro di Cibele, una enorme colata di alabastro con rarissime concrezioni mammellonari.
In questo video possiamo assistere a una parte della visita guidata all’interno della grotta della Bàsura, precisamente nella sala detta “L’antro di Cibele”. La guida illustra la curiosa forma “mammellonare” delle stalattiti, uniche in Europa, e le ragioni che ne hanno determinato l’origine.
Attraverso un tunnel di circa 120 metri è possibile raggiungere la grotta di santa Lucia, suddivisa in una parte inferiore, scoperta e scavata negli anni ’60, e una superiore, nota fin dal Medioevo e in cui è stato ricavato un santuario.
In profondità della grotta inferiore si accede a una serie di sale interne:
Si tratta di luoghi sorprendenti, ricchi di curiose formazioni di cristalli di aragonite sulle pareti, che assumono l’aspetto di fiori. L’ultima sala, quella detta “dei capitelli”, è particolarmente interessante perché legata a una serie di iniziative, come concerti (grazie all’acustica), e degustazioni di vini, queste ultime offerte dall’azienda Durin di Ortovero (Albenga).
Nella grotta superiore, invece, si osservano ancora numerose tracce umane, impronte e oggetti che testimoniano la presenza di insediamenti riconducibili alla presenza dell’homo heidelbergensis e di Neanderthal.
Infine, bisogna ricordare la grotta del Colombo, facente parte dello stesso massiccio calcareo della grotta della Bàsura. Composta da una galleria di circa 50 metri, si collega a un vasto ambiente e, sebbene non sia aperta al pubblico, è di notevole importanza per la presenza di numerosi resti umani, dal Paleolitico inferiore al Neolitico.
Le grotte di Toirano sono un luogo vivo e ricco di misteri in attesa di essere indagati. Nonostante i grandi passi avanti fatti dai primi studi del canonico darwinista Nicolò Morelli, ancora oggi studiosi da tutto il mondo frequentano abitualmente le grotte per cercare di risolvere alcune incertezze circa la natura degli insediamenti umani al loro interno.
Un sito naturalistico e preistorico, insomma, di indubbio fascino, che attende solo di essere scoperto!
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