Scoprire la Riviera
Settembre 17, 2020
Anche oggi vogliamo proporvi uno dei nostri giri in motorino alla scoperta del nostro territorio. Questa volta vi portiamo a Imperia per conoscere la figura del generale Manuel Belgrano, la cui famiglia paterna era originaria di una frazione della città: Costa d’Oneglia.
Come al solito, coglieremo l’occasione per fermarci qua e là tra le borgate storiche e scovare alcuni scorci caratteristici o, semplicemente, lasciarci trasportare dal piacere del viaggio.
Incuriositi dalla storia del generale Belgrano, decidiamo di iniziare il nostro giro per Imperia partendo dalla statua sulla passeggiata a mare di Oneglia, a Borgo Peri. In realtà Manuel Belgrano non nacque qui, ma suo padre, Domenico Belgrano, che si trasferì a Buenos Aires nel 1754.
Leggiamo su Wikipedia che il suo successo nel commercio gli permise di mandare il futuro generale Belgrano a studiare in Europa, per diventare un noto economista. Ma l’Europa non rappresentò per il giovane un semplice viaggio di studio. Qui il giovane Manuel Belgrano entrò in contatto con le idee illuministe, che lo portarono ad abbracciare la causa indipendentista una volta tornato in Argentina. Fu, infatti, tra i capi della rivoluzione del maggio 1810 e partecipò alla guerra di indipendenza. Ma quello che ci incuriosisce maggiormente, chissà perché, è che fu il creatore della bandiera dell’Argentina.
La giornata è soleggiata ma ventosa, e questo ci suggerisce di guidare il motorino con prudenza. Partiamo dai nostri appartamenti a Diano Marina e arriviamo al fondo di Capo Berta; alla piccola rotonda svoltiamo a sinistra e proseguiamo in direzione del lungomare. Quasi alla fine della passeggiata troviamo la statua di Manuel Belgrano e la fotografiamo. Più tardi, ci ripromettiamo, visiteremo Costa d’Oneglia.
Proseguiamo lungo la strada che costeggia il mare e le spiagge di Imperia, fino ad arrivare all’Incompiuta, la strada pedonale che collega Imperia a Diano Marina. In una giornata ventosa come quella odierna, il mare offre uno scenario spettacolare: onde maestose, ideali per le evoluzioni dei numerosi wind surfisti che incontriamo. Ne approfittiamo per fotografare anche il noto scoglio della Galeazza, che sembra scomparire sotto le mareggiate di fine estate.
Dopo aver osservato affascinati lo spettacolo del mare, riprendiamo il nostro giro e ci dirigiamo verso Villa Grock. Tutti gli imperiesi conoscono la storia di questo luogo, la casa del brillante clown svizzero Adrian Wettach conosciuto con il nome di Grock, il quale dopo aver fatto ridere generazioni di bambini e adulti (tra cui Chaplin) decise di trasferirsi nella Riviera di Ponente. La villa è un mix curioso di stili, e rispecchia pienamente lo spirito eclettico dell’artista svizzero. Simboli esoterici e massonici si nascondono dietro agli elementi architettonici, così come riferimenti alla cultura circense a cui Grock dedicò gran parte della propria esistenza.
Per visitare Villa Grock e il parco, con l’annesso Museo del clown, è necessario prendere un appuntamento. Al momento, dunque, ci limitiamo a scattare delle foto dall’esterno.
Lasciamo Villa Grock e torniamo verso il centro del rione di Oneglia, per visitare le vie centrali: Piazza San Giovanni coi suoi caratteristici portici, via Amendola e via Bonfante. Purtroppo, però, non riusciamo a fotografare la famosa fontana di Piazza Dante, perché in fase di ristrutturazione.
Decidiamo dunque di visitare il porto di Oneglia, un antico scalo di merci e pescherecci. Camminiamo lungo Calata Cuneo e ci soffermiamo ad ammirare le case dalla banchina del porto, detta del “Molo Lungo”. A un certo punto ci ricordiamo che proprio qui sono state girate alcune scene di “The Bourne Identity”, il film hollywoodiano con Matt Damon. Da qui proseguiamo poi verso il secondo rione di Imperia, Porto Maurizio. Dopo aver imboccato la strada verso il Duomo, facciamo una passeggiata nell’isola pedonale di via Cascione.
Intorno a noi non vediamo anima viva: il primo pomeriggio di una domenica di fine estate – ci diciamo – non invoglia certo le persone ad aggirarsi per questa strada.
Decidiamo di cambiare zona e recarci a piedi verso il Parasio e le Logge di Santa Chiara. Si tratta di un promontorio caratteristico di Porto Maurizio che ci piace visitare ogni volta che siamo in zona. Le strade pedonali che conducono al quartiere del Parasio sono un’occasione unica per scoprire angoli caratteristici. Qui, la storia si lascia scorgere sulle facciate dei palazzi e delle antiche botteghe.
Una volta arrivati, decidiamo di proseguire verso le famose Logge di Santa Chiara, la casa nativa di San Leonardo – il patrono di Imperia – e il caratteristico Oratorio di San Pietro, con il suo inconfondibile stile barocco. Davanti all’oratorio si apre una piazzetta, quasi una quinta teatrale sul panorama che parte dalla costa alla collina. Su questo versante ci colpisce la vista di una chiesa adagiata su un promontorio.
Si tratta della chiesa del Monte Calvario, che decidiamo di visitare non appena riprendiamo il motorino. Prima, però, dobbiamo visitare le Logge di Santa Chiara, la cui struttura è una delle più riconoscibili di Imperia. Attraversiamo il portico delle Logge, che si aprono sul blu del Mar Ligure.
Qui, come in un abbraccio, ci avvolge il profumo intenso del mare.
Ripercorriamo a ritroso la strada già fatta e riprendiamo il motorino per dirigerci verso il Monte Calvario, che ci ha incuriosito poco prima. Dopo una serie di strade nella periferia di Porto Maurizio giungiamo finalmente alla nostra meta. Davanti a noi si staglia una bellissima chiesa, il Santuario di Santa Croce, che si inserisce placidamente su un prato curatissimo e frequentato tradizionalmente da tante persone. La vista su Porto Maurizio e, più distante, di Oneglia, è meravigliosa: ne approfittiamo per scattare diverse foto.
Dopo esserci riposati nel prato, decidiamo di proseguire il nostro percorso verso la zona balneare di Porto Maurizio: il Prino. Qui sfocia il fiume omonimo che scende dalla vicina valle di Dolcedo.
Cogliamo l’occasione per ammirare il promontorio di Porto Maurizio e fare ancora delle foto. Da qui si scorgono anche le caratteristiche case del borgo del Prino e di quello della Foce, poco distante. Raggiungiamo quest’ultimo quartiere, e parcheggiamo nei pressi di un ponte in legno che collega la zona della Fondura da quella, appunto, della Foce.
Non abbiamo una vera e propria meta, così decidiamo di camminare verso la suggestiva passeggiata degli innamorati che corre lungo la costa, a picco sul mare. Purtroppo, non tutti i punti di questa strada sono accessibili come in passato, e dobbiamo rinunciare a scendere lungo le scalinate.
La caratteristica zona turistica, portuale e commerciale di Porto Maurizio, la Marina, è poco distante e la raggiungiamo in motorino parcheggiando vicino a una chiesa ortodossa. Non possiamo farci mancare una passeggiata, e percorriamo tutto il molo fino ad arrivare a un vecchio faro di segnalazione.
Il porto è stato riorganizzato negli anni passati e oggi appare davvero ampio. Oltre a una flotta di pescherecci, ospita moltissime navi da diporto e motoscafi di varie misure. Continuiamo il nostro giro, finché non decidiamo di raggiungere la frazione di Costa d’Oneglia.
Prima di arrivare a destinazione passiamo davanti al Museo Navale e al Museo del complesso di Villa Faravelli, che ci ripromettiamo di visitare quanto prima. Puntiamo poi decisi verso il primo entroterra di Oneglia.
Sappiamo che non sarà facile raggiungere la frazione, a causa della chiusura della strada principale che dall’inizio del quartiere di Castelvecchio si snoda lungo le colline fino al paese. Ma non ci facciamo scoraggiare e decidiamo comunque di visitare il paese natale della famiglia di Manuel Belgrano. Da una deviazione della strada che sale verso la chiesa di Santa Maria Maggiore riusciamo a percorrere una strada tra villette e orti coltivati. Gli alberi di oliva taggiasca costituiscono il motivo ricorrente di tutto il nostro viaggio, che sembrano condividere insieme a noi.
Arriviamo davanti al Circolo Manuel Belgrano, e alla lapide in cui si ricordano le origini della famiglia del generale. Attraversiamo dunque le viuzze del paese fino ad arrivare alla piazza principale, dove si trova un busto di Belgrano.
Il nostro viaggio si conclude qui, con un omaggio alla figura del generale argentino originario di Costa d’Oneglia. Questo percorso ci ha lasciato tante domande; ci chiediamo se i confini tra gli Stati possano essere labili, e quale sia il peso delle radici culturali; se è possibile chiamare patria un luogo lontano dalla casa del proprio padre e quale sia, alla fine dei conti, il vero significato di “casa”.
Noi crediamo di saperlo e per questo non vediamo l’ora di tornare al nostro agriturismo a Diano Marina, tra il verde degli orti e le nostre serre.
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