Le frazioni e le borgate di San Bartolomeo al Mare




Immagine della chiesa parrocchiale di San Bartolomeo al Mare

Comuni del Golfo Dianese

Le frazioni e le borgate di San Bartolomeo al Mare




Novembre 09, 2020

Per chi della Liguria conosce solo la costa che si snoda lungo la via Aurelia, le frazioni di San Bartolomeo al Mare possono risultare un assoluto mistero. Eppure, presa la via dell’entroterra, a nord del Santuario della Rovere e poco distanti dal nostro agriturismo a Diano Marina, sono numerose le abitazioni che si sono organizzate, nei secoli, in piccole località. Si tratta di borgate e frazioni, appunto, piccoli nuclei sparsi della Valle Steria, quasi confusi nel verde degli ulivi e dei terrazzamenti. Una visita in questi luoghi non solo ci consente di approfondire la conoscenza del nostro territorio, ma ci aiuta a comprenderne le profonde matrici culturali.

In questo articolo vi proponiamo un percorso tra spazi impervi e poco battuti. Dove anticamente sorgeva il Lucus Bormani – il bosco caro alla divinità preromana Borman – ora si inseriscono, infatti, le frazioni di San Bartolomeo al Mare e le sue borgate.

Un caruggio nella frazione di Pairola

Quali sono le frazioni e le borgate di San Bartolomeo al Mare

Mentre le frazioni di San Bartolomeo al Mare sono solo Pairola e Chiappa, molto più numerose sono le sue borgate. Nate come piccoli villaggi nelle vicinanze del nucleo principale di San Bartolomeo al Mare, ci svelano da subito le loro principali attività produttive. Questi centri si sono costituiti, infatti, lungo brevi correnti d’acqua di tipo torrentizio, dai nomi a volte curiosi, come Rio del Bosco, Torrente Cervo, Rio Gazzelli, Rivo Panigà, Rio San Bartolomeo. Le borgate sono, dunque centri rurali i cui nomi molto spesso richiamano la presenza di mulini ad acqua (o frantoi) diffusi nella zona:

  • Molino del Fico,
  • Tre Mulini,
  • Mulino Rosso.

Ma non mancano anche le località che richiamano le caratteristiche geografiche dell’area:

  • Vigne
  • La Rovere
  • Fiumare
  • Rocca
  • Vallone

Altri insediamenti, invece, ricordano i cognomi delle famiglie che per prime hanno abitato questi luoghi:

  • Richieri
  • Borgata Freschi
  • Case Calvi
  • Ca’ dei Bosciai

Nominarle tutte sarebbe impossibile. Molte di queste e altre, come San Simone, le incontreremo nel nostro viaggio.

Pairola

Prima di arrivare alla frazione di Pairola è necessario attraversare la borgata Poiolo. Distrutta durante il terremoto del 1887, questa zona deve il suo nome al termine “poggiolo”, con cui, anticamente, si intendeva indicare il luogo panoramico in cui sorge l’abitato. Qui vale la pena soffermarsi ad ammirare la chiesa di Sant’Anna, costruita sulle fondamenta di un più antico edificio campestre.

Proseguendo a monte, ci dirigiamo finalmente verso Pairola. Questo centro è documentato in epoca medievale col nome “Pairolia” o “Payrora”, mentre diversi ritrovamenti archeologici ci rivelano la sua esistenza già in epoca tardoantica, bizantina e longobarda. Nei secoli più tardi, intorno al XVII e XVIII secolo, Pairola si sviluppò ulteriormente grazie ai proventi della pesca del corallo e della produzione olearia.

Prima di arrivare alla nostra meta, lungo la strada è possibile individuare numerose grotte artificiali, scavate nella roccia. Si tratta di rifugi costruiti durante l’ultimo conflitto mondiale per offrire riparo durante i bombardamenti. Si prosegue ancora lungo un sentiero che conduce alla cappella di San Matteo.

La cappella di San Matteo a Pairola

Da qui, a piedi, attraversando un’area ricca di orti e giardini, si arriva a Pairola. All’inizio del paesino sorge la chiesa della Madonna della Neve, il cui aspetto è frutto di numerose rielaborazioni barocche. Di particolare interesse il campanile, progettato nel XVIII secolo da Filippo Marvaldi, che già conosciamo per gli edifici religiosi realizzati a Cervo e a Diano San Pietro.

La chiesa della Madonna della Neve a Pairola

Chiappa

Superata la borgata di San Simone, a est del torrente Steria, dopo alcuni tornanti abbracciati dai folti oliveti, si trova Chiappa, la seconda frazione di San Bartolomeo. Il paesino è davvero tranquillo e offre una vista privilegiata delle valli intorno. Da qui, inoltre, si raggiunge facilmente Tovo Faraldi, una frazione di Villa Faraldi.

L’antica origine di Chiappa è attestata dal ritrovamento del cippo miliare che indica la distanza da Roma: 533 miglia. Diversamente da come si potrebbe pensare, qui si conserva il reperto originale, mentre un suo calco è stato posizionato in una delle sale del Museo di Diano Marina.

Anche la chiesa parrocchiale merita una visita. Edificata nel XVII secolo e dedicata ai santi Giacomo e Mauro, presenta al suo interno una bella statua raffigurante la Vergine del Rosario.

 

Leggi anche  –  Il Lucus Bormani e il suo legame con Diano Marina

 

La chiesa parrocchiale di Chiappa

L’entroterra di San Bartolomeo al Mare con le sue frazioni si trova a poca distanza dai nostri appartamenti per le vacanze. Un’occasione per praticare un turismo di prossimità che mette al primo posto le peculiarità, ancora poco note, del nostro territorio.

 

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