Borghi di Liguria
Settembre 02, 2023
In Liguria, nascosto tra le colline verdi dell'entroterra di Imperia, affacciato sulla distesa azzurra del mare e arricchito dai toni vivaci delle mimose fiorite, si erge il borgo di Perinaldo.
Questo pittoresco comune è rinomato per le sue prelibatezze gastronomiche di altissima qualità, in particolare l'olio extravergine di oliva DOP e il carciofo di Perinaldo, quest'ultimo insignito del titolo di Presidio Slow Food. Ogni maggio, il borgo ospita la "Rassegna gastronomica del carciofo di Perinaldo e dell'olio extravergine di oliva taggiasca", un vibrante mercato che celebra i sapori e le tradizioni locali.
Il borgo ospita un importante Osservatorio Astronomico, dedicato all'illustre astronomo Gian Domenico Cassini, figlio del luogo e scienziato di corte dell'antico Regno di Francia. Attraverso i suoi telescopi, è possibile scrutare i segreti del cielo notturno e apprezzare la bellezza celeste dell'entroterra ligure.
Perinaldo è situato a una distanza di circa 60 chilometri dall'agriturismo Le Girandole, a Diano Marina (scopri il nostro agriturismo). Per arrivare al borgo, è possibile intraprendere un bel viaggio panoramico in auto. Dall'agriturismo, si consiglia di imboccare l'autostrada A10 e proseguire fino all'uscita di Bordighera. Da lì, la strada conduce attraverso le pittoresche località di Vallecrosia, San Biagio della Cima e Soldano, mentre ci si dirige verso l'entroterra fino a raggiungere Perinaldo.
Cosa vedere a Perinaldo? Sono diverse le attrazioni di interesse storico e culturale da visitare in questo borgo. Un appuntamento imperdibile è rappresentato dalla Giornata del Fai (Fondo Ambiente Italiano), durante la quale si aprono al pubblico spazi solitamente riservati.
I ragazzi del Fai raccontano l’architettura di Perinaldo
Questa prestigiosa iniziativa concede l'opportunità di immergersi nell'atmosfera storica del borgo. Guidati da volontari appassionati, la visita si rivela un'esperienza che permette di scoprire le peculiarità dei diversi luoghi.
I ragazzi del Fai raccontano la storia di Perinaldo
Uno degli affascinanti luoghi da esplorare durante la visita a Perinaldo è il Castello Maraldi. Benché non sia un castello nel senso tradizionale, questa dimora signorile rappresenta un'importante tappa nella storia del borgo. Appartenente alla prestigiosa famiglia Maraldi, una delle famiglie più influenti di Perinaldo, l'edificio è famoso anche per essere la casa natale di uno dei più celebri astronomi, Gian Domenico Cassini.
Posizionato nel centro del borgo, questo edificio è situato su un pittoresco crinale collinare, con vista panoramica che si estende fino a Bordighera.
Il Castello Maraldi, sebbene non spicchi nel panorama urbano del centro storico di Perinaldo, rappresenta una memoria storica fondamentale. Anche se la sua struttura attuale risale a un'opera di trasformazione del 1790, custodisce al suo interno i segni dell'importante famiglia Maraldi, tra cui gli stemmi araldici.
Durante la visita guidata, si attraversano le stanze della dimora, passando dalla scala d'ingresso decorata con stemmi e un dipinto di Cassini, all'ampia terrazza che offre una vista affascinante sulla Chiesa della Visitazione e Meridiana. Si esplorano quindi le diverse stanze, tra cui il salotto, la cucina e le camere da letto, incluso un piccolo spazio di culto all'interno del castello. Una targa ricorda che Napoleone soggiornò qui insieme al generale Massena prima della battaglia di Millesimo nel 1796.
Da non perdere una passeggiata attraverso le affascinanti vie di Perinaldo. Oltre a scoprire l’architettura del borgo, è possibile infatti ammirare il panorama sulla vallata: rivolgendo lo sguardo a sud, si svela la pittoresca costa di Vallecrosia, mentre il lato settentrionale offre una vista di paesi già conosciuti come Apricale e Bajardo.
Vale la pena soffermarsi ad ammirare le targhe storiche che si incontrano lungo le vie del borgo. Si tratta infatti di veri e propri archivi storici, che narrano momenti cruciali nella storia di Perinaldo. Dall'inaugurazione della banda locale negli anni '30, alla dedica del monumento ai caduti della Prima Guerra Mondiale, le targhe rivelano i tratti salienti della vita comunitaria. In Via Fontana, una di queste targhe ritrae un gruppo di persone accanto a una fontana pubblica, con un cartello d'epoca che vietava l'utilizzo dell'acqua per il bestiame e altri scopi che potessero inquinare la preziosa risorsa idrica.
Tra i caratteristici caruggi di Perinaldo, non si può rinunciare alla visita della straordinaria Via Affrescata. La via si divide in due parti, ciascuna delle quali narra importanti storie delle vite dei protagonisti locali.
Nella prima sezione, la via si anima con una serie di dipinti dedicati a Gian Domenico Cassini. Tra questi, spicca un affresco che ritrae il suo albero genealogico, con ascendenti e discendenti, e altri che narrano le diverse fasi della sua esistenza. Dalle fasi di studio a Genova e gli anni trascorsi a Bologna, fino alla sua epoca in Francia, ogni pennellata rivela un capitolo della sua vita. Un affresco speciale celebra la scoperta di Cassini di quattro satelliti di Saturno, la grande macchia rossa di Giove e le singolari caratteristiche rotazionali di questo pianeta gassoso.
Non manca poi un affresco raffigurante Nizza. Questa sezione tocca la storia dei Maraldi, che avevano un ruolo significativo come cartografi dei Savoia. È interessante notare che fino al 1860 Nizza faceva parte del Regno di Sardegna, prima di essere ceduta alla Francia insieme alla regione della Savoia. Questo legame storico era alimentato dai commerci che fiorivano tra l'estremo ponente e Nizza, all'epoca un importante porto del Regno di Sardegna.
Il percorso attraverso la Via Affrescata culmina in una rappresentazione stilizzata della Porta Alchemica, un simbolo carico di significato. Questo passaggio rappresenta una tappa cruciale per i filosofi alchimisti, che cercavano di plasmare la materia stessa.
Raggiungendo la piazza principale del borgo, ci si imbatte nella Chiesa Parrocchiale di San Nicola di Bari. La chiesa è la sede della parrocchia omonima all'interno del vicariato di Bordighera e Valle Nervia, appartenente alla diocesi di Ventimiglia-San Remo.
Le radici di questa chiesa affondano nell'XI secolo, quando venne edificata su una struttura preesistente. Tuttavia, la sua configurazione attuale fu plasmata tra il 1465 e il 1480 da abili maestri antelami stanziati a Taggia. L'interno custodisce una preziosa opera: un crocifisso ligneo datato tra il sesto e il settimo decennio del XV secolo, opera di un artista attivo nella Liguria di Ponente. Quest'opera, di notevole valore artistico, rivela somiglianze con quella presente nella Chiesa di Nostra Signora della Consolazione a Ventimiglia.
Un contributo di rilievo alla decorazione della chiesa è la tela offerta dall'illustre astronomo Giovanni Domenico Cassini all'altare del Suffragio nel 1672. Quest'opera, attribuita alla scuola del Guercino, è ritenuta realizzata da Bartolomeo Gennari.
Piazza Castello risale al XVI secolo. In passato questa piazza era chiamata Piazza del Rogo in quanto, nel 1602, una certa Pirinetta Pizia fu bruciata dopo un processo per stregoneria: si tratta dell’unica donna bruciata e accusata di stregoneria in tutta la provincia di Imperia.
Chi già conosce la storia, infatti, saprà che le presunte streghe di Triora furono incarcerate ma non uccise. Pirinetta Pizia aveva tre figli da mantenere e, per sostenere economicamente la sua famiglia, era solita donare il suo corpo agli uomini di Perinaldo. Per questa ragione alcune donne si lamentarono, portando alla condanna della donna.
La storia di Pirinetta Pizia
Tra i caruggi di Perinaldo si erge un santuario dal profondo legame con il tempo e le costellazioni: la Chiesa della Visitazione e della Meridiana, risalente al XVII secolo. Dentro le sue mura che si cela un segreto affascinante e celestiale. Qui, proprio in corrispondenza dell'edificio, attraversa il meridiano di Cassini, il cui valore longitudinale si posiziona a 7° e 40′ Est.
Tuttavia, è il foro gnomonico a rubare la scena. In un'intelligente danza tra il sole e l'architettura, questo particolare permette di proiettare sul pavimento della chiesa la sagoma del sole in uno spettacolo che varia giorno dopo giorno. Quando il sole, al suo zenit a mezzogiorno, cambia posizione nel cielo, il foro gnomonico racconta una storia unica. Una linea disegnata sul pavimento traccia il percorso solare dal primo gennaio al trentuno dicembre di ogni anno, ponendo in risalto le date degli equinozi e dei solstizi. L'ombra che danza sulla linea varia in lunghezza, una coreografia di luce che cambia con l'andare delle stagioni. Nei mesi invernali e autunnali, il sole proietta un percorso più lungo, mentre d'estate e in primavera la danza di luce è più breve.
L'Osservatorio Astronomico Comunale G. D. Cassini è uno dei principali centri di divulgazione astronomica in Italia. Caratterizzato da due imponenti cupole, un planetario, strumenti solari, realtà virtuale, il Museo Cassini e installazioni scientifiche disseminate nel borgo, l'osservatorio offre un'esperienza coinvolgente adatta a tutte le età.
Punto di riferimento per le osservazioni astronomiche, offre aperture regolari durante tutto l'anno. Gli appassionati possono partecipare ad osservazioni pubbliche e a eventi educativi che coprono una vasta gamma di argomenti astronomici. L'osservatorio ospita due cupole, un Planetario e strumenti solari, fornendo una base completa per l'esplorazione del cielo notturno e delle dinamiche celesti.
Le attività si estendono all'interno e all'esterno: le osservazioni avvengono nelle cupole e nei cortili, e le animazioni coinvolgono i visitatori con attrezzature come l'Elioscopio, orologi solari e modellini. La Sala Consiliare diventa un luogo di proiezioni, con il Planetario gonfiabile che offre un'esperienza immersiva, e proiezioni diapositive e conferenze che arricchiscono la conoscenza dei visitatori.
Le potenti attrezzature dell'osservatorio includono un riflettore newtoniano con un'apertura di 380 mm e una lunghezza focale di 1700 mm, perfetto per le osservazioni di nebulose e galassie. Un riflettore Schmidt-Cassegrain con apertura di 203 mm e lunghezza focale di 2030 mm è ottimizzato per la Luna e i pianeti, e c'è anche uno strumento dedicato all'osservazione del Sole e della sua cromosfera. Le attività didattiche sono trasformate in coinvolgenti laboratori che esplorano il Sole, la Luna, le stelle e i pianeti, con l'ausilio di pannelli esplicativi, foto, modellini e materiali educativi autocostruiti.
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