Borghi di Liguria
Marzo 06, 2022
Posto su un punto privilegiato, Apricale gode di tutto il sole che la Liguria di Ponente può offrire. Apricus in latino significa proprio soleggiato, ed è forse questa la fortuna del borgo. Si trova a circa 80 chilometri dai nostri appartamenti, ma vale la pena programmare una visita, anche durante la bassa stagione.
Il paesino è denso di fascino, coi suoi caratteristici caruggi, la piazza e la chiesa principale. Per dimostrarvelo, però, bisogna che vi portiamo con noi, alla scoperta di Apricale!
Le prime tracce della presenza umana nel territorio di Apricale risalgono all’età del bronzo, ma è nel X secolo che assume l’aspetto che conosciamo, grazie all’insediamento dei conti di Ventimiglia, i quali costruirono il noto castello della Lucertola. Più tardi, intorno al XIII secolo, alcune famiglie genovesi iniziarono a requisire terreni e possedimenti come riscatto per i debiti contratti dai conti.
Poco più tardi fu Oberto Doria ad acquistare il feudo, annettendolo ai suoi possedimenti di Dolceacqua, i quali rimasero immutati fino a XVI secolo, quando subentrarono i duchi di Savoia.
In epoca napoleonica, invece, Apricale finì sotto il cantone di Perinaldo e successivamente sotto il distretto di Sanremo. Con la restaurazione dei vecchi regimi Apricale tornò a far parte dei possedimenti dei Savoia, questa volta all’interno del Regno di Sardegna (con il Congresso di Vienna del 1815) mentre, a partire dal 1861, il borgo fu annesso al Regno d’Italia.
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Apricale si scorge già dopo aver superato il paese di Isola Bona, lungo la strada statale provinciale 63. La tentazione è quella di fermarsi dopo il primo tornante per fotografare il borgo in tutta la sua imponenza, dato il punto di vista privilegiato. Tuttavia, la strada è stretta e sarebbe pericoloso accostare con la macchina, e decidiamo quindi di proseguire.
La presenza di Apricale si fa sempre più evidente, con il suo caratteristico aspetto di paesino abbarbicato sulla collina, in posizione dominante.
Arrivati al borgo, lasciamo la macchina nel primo parcheggio pubblico del paese, il quale dista solo cinque minuti dalla piazza Vittorio Emanuele II. Per arrivarci si passa per via Roma, una viuzza che si inerpica dolcemente, lungo la quale si resta piacevolmente colpiti dalla presenza di tanti contributi artistici – dipinti, terrecotte e murales – sui muri delle case.
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Giunti nella piazza, troviamo da una parte il palazzo comunale con l’ufficio postale, dall’altra l’oratorio di San Bartolomeo sotto il quale si cela un antico lavatoio. Ma la parte del borgo forse più suggestiva è quella dominata dal castello della Lucertola e dalla chiesa della Purificazione di Maria Vergine.
Il castello ha una parte accessibile al pubblico, con una piccola libreria al coperto di un loggiato, molto affascinante, ed è sede del Museo della storia di Apricale, il quale conserva importanti reperti di epoca medievale. La chiesa, invece, domina sulla piazza, e ha una facciata neoromanica di un rosa intenso che si confronta con la scultura contemporanea di un gabbiano d’acciaio. Lungo la salita che costeggia il castello, invece, troviamo il monumento ai caduti della Prima guerra mondiale.
Dalla piazza possiamo poi inoltrarci nel dedalo di caruggi, dove a ogni angolo ci attende una scoperta: uno scorcio curioso, un portone antico, dei contrafforti o addirittura il vecchio forno del paese. Dopo qualche giro ci rendiamo conto di essere nuovamente al punto di partenza, ovvero in via Roma, da dove abbiamo iniziato il nostro percorso verso il castello.
Vale la pena prendersi ancora un po’ di tempo ad Apricale, per godersela con tutta tranquillità, magari mangiando qualcosa o sorseggiando un buon vino in uno dei tanti locali del borgo!
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