Cosa vedere a Borgio Verezzi: i sentieri e le borgate




Panoramica sulla Piazza di Sant’Agostino a Borgio Verezzi

Borghi di Liguria

Cosa vedere a Borgio Verezzi: i sentieri e le borgate




Ottobre 13, 2023

Nel cuore della provincia di Savona, nella splendida Liguria di Ponente, sorge il borgo di Borgio Verezzi, capace di affascinare con la sua architettura storica e i suggestivi scorci panoramici sul Mar Ligure. Cosa vedere a Borgio Verezzi? Dal pittoresco centro abitato alle famose grotte, le attrazioni di certo non mancano. Ecco alcuni suggerimenti per la visita.

Come arrivare a Borgio Verezzi in auto [ torna al menu ]

Borgio Verezzi si trova ad una distanza di circa 45 km da Diano Marina. Il nostro agriturismo ancora una volta si presta per esplorare le bellezze della zona: scopri i nostri appartamenti per le vacanze nel ponente ligure.

 

Per raggiungere il borgo basta imboccare l'autostrada A10 fino a Pietra Ligure, proseguendo poi sulla SS1 Via Aurelia fino a Verezzi. Una volta arrivati a destinazione è possibile trovare parcheggi sia gratuiti che a pagamento.

Raggiungere Borgio Verezzi a piedi: sentieri e trekking [ torna al menu ]

Per coloro che desiderano evitare l’ultimo tratto di strada principale, più stretta e tortuosa, esiste un'alternativa più panoramica e affascinante. È infatti possibile salire al borgo a piedi passando da Via Dei Pasti, percorrendo il suggestivo sentiero Geologico, raggiungendo la prima borgata di Verezzi, conosciuta come Borgata Poggio. Ecco una rapida panoramica dei principali sentieri che passano dal paese.

Il Sentiero Geologico [ torna al menu ]

Il Sentiero Geologico è un affascinante percorso tematico che permette di fare un viaggio straordinario attraverso centinaia di milioni di anni di storia geologica nella zona di Borgio Verezzi. Questo sentiero, con partenza e arrivo alle Grotte di Borgio Verezzi, si estende per 6 km con un dislivello di 310 metri. Lungo il percorso, sei pannelli descrittivi forniscono informazioni dettagliate sulle diverse vicende geologiche che hanno plasmato il territorio circostante nel corso del tempo.

Il panorama che si ammira lungo il Sentiero Geologico

Il viaggio inizia ben oltre 300 milioni di anni fa, quando si formarono le prime rocce, e si estende fino ai giorni nostri. Dal punto di partenza, nei pressi delle Grotte, il sentiero si inerpica lungo una strada asfaltata, seguendo il crinale che conduce alla Torre di Bastia. Successivamente, si attraversa il Rio Battorezza e si raggiunge Roccaro, dove è possibile comprendere la genesi delle rocce più antiche presenti sul percorso, con un arco temporale che va da 300 a 35 milioni di anni fa. Si passa quindi vicino alla Torre dei Sassetti e si ha l'opportunità di osservare una spiaggia fossile risalente a 30 milioni di anni fa.

Continuando il percorso, si sale verso Crosa, si incontra un lavatoio e si prosegue a sinistra verso l'Arma Crosa, raggiungendo infine la sommità dell'altopiano. In questa parte del sentiero, si può ammirare la formazione della bellissima pietra di Verezzi. La camminata continua verso Nord-ovest lungo l'antica Via del Castellaro, e poi si torna verso Verezzi su una strada sterrata che passa vicino a un dolmen.

Si giunge infine alla Chiesa di San Martino, da cui si scende nella dolina per raggiungere l'antica cava sull'altopiano dell'Orera. Da qui, il sentiero risale alla chiesa e poi scende lungo la Via della Ciappa, passando vicino alla più recente cava del colle, per giungere infine a Poggio. Da Poggio, seguendo la Via dei Pasti, si ridiscende a Borgio, completando così il suggestivo percorso geologico e ritornando al punto di partenza presso le Grotte di Borgio Verezzi.

Passeggiando lungo il sentiero geologico a Borgio Verezzi

Il Sentiero Natura [ torna al menu ]

Il Sentiero Natura è un percorso tematico attrezzato che permette di scoprire gli ambienti naturali che caratterizzano il territorio, esplorando le loro caratteristiche geologiche, botanicche, faunistiche e antropiche, attraverso 15 informativi pannelli esplicativi.

 

L’itinerario ha inizio presso il passaggio a livello di Borgio, da dove si imbocca Via Nazario Sauro e successivamente Via della Cornice, attraversando un bosco di pini d'Aleppo e un tratto di gariga profumata. Lungo il percorso, si raggiungono le antiche cave di pietra di Verezzi, ricche di fossili, dove è situata la prima area attrezzata.

Continuando a salire verso la Chiesa di San Martino, si attraversa la tipica macchia mediterranea, una lecceta. Si passa vicino al Mulino Fenicio, dove si trova un interessante punto panoramico, prima di scendere a Crosa.

Il cammino prosegue fino a Piazza e poi alla frazione di Roccaro e al Trivio del Carrubo del Buongiorno. Da qui, percorrendo Via Varicella, si scende verso Borgio attraversando il Rio Battorezza. Durante il percorso, è possibile incontrare la seconda area attrezzata nel parco pubblico dell'ex acquedotto, e dopo aver attraversato Piazza San Pietro, si giunge infine alle Grotte di Borgio Verezzi.

Il Sentiero Cultura[ torna al menu ]

Il Sentiero Cultura si snoda attraverso i principali siti di interesse culturale nella zona, approfondendone le caratteristiche storiche e architettoniche attraverso 12 pannelli descrittivi. Questo itinerario ha inizio nella frazione di Crosa e si estende per circa 3 km, con un dislivello di 170 metri.

Il cartello che indica l’inizio del Sentiero Cultura

Da Crosa, il sentiero conduce inizialmente in salita fino alla Chiesa di San Martino, per poi proseguire in direzione del mare lungo un crinale. Lungo il percorso, si giunge alla bellissima falesia affacciata sul mare, con viste spettacolari che spaziano dall'Isola Gallinara fino a Genova e, nelle giornate di cielo terso, persino oltre, fino alla Corsica.

Successivamente, si scende nella zona delle cave e ci si avvicina ai nuclei abitati di Verezzi, facendo tappa prima nella frazione di Poggio. Proseguendo, si scende ulteriormente fino al bivio del Carrubbo del Buongiorno, un antico luogo di incontro e scambio tra i borghesi e i verezzini. Da questo punto, il tracciato del Sentiero Cultura coincide con quello del Sentiero Natura, seguendo il percorso in senso inverso fino a tornare al punto di partenza a Crosa.

La storia del borgo[ torna al menu ]

La storia, o per meglio dire le teorie sulla nascita del borgo, narrano che Verezzi, come Varigotti, fu fondata dai Saraceni. Tuttavia, tale teoria non è completamente esatta. È più probabile che i metodi di costruzione utilizzati nel Medio Oriente siano stati introdotti da muratori e costruttori di origine araba convertiti al cristianesimo, da prigionieri locali riscattati oppure fuggiti dopo molti anni di permanenza in quei paesi, o ancora da individui appartenenti alle truppe moresche che attraversarono le coste locali e si stabilirono definitivamente in questa zona. Questa teoria trova conferma nell'architettura caratteristica delle case di pietra, con tetti a terrazzo e archi collegati tra loro, creando un'atmosfera di strette viuzze e sottopassi ben organizzati.

Per un lungo periodo, fino all'inizio del 1700, Borgio Verezzi ha mantenuto la sua posizione come centro più popoloso rispetto a Borgio, grazie soprattutto all'abilità degli abitanti nella lavorazione della pietra.

Panorama sulle frazioni di Borgio Verezzi

Le borgate[ torna al menu ]

Il paese di Verezzi è costituito dalle borgate di Poggio, Piazza, Roccaro e Crosa, e si possono visitare tutte a piedi attraverso il Sentiero Geologico. Il percorso è ben segnalato e offre una vista panoramica su Borgio e su Loano mentre si avanza.

Borgata Poggio e la cava vecchia[ torna al menu ]

Nella borgata di Poggio è possibile esplorare i caratteristici caruggi. Con un pò di attenzione, è possibile scorgere una porta che, in prospettiva, sembra conduca direttamente al mare, creando un'illusione visiva davvero suggestiva.

Panorama su Borgata Poggio

Superato Poggio, è possibile esplorare la vecchia cava, un luogo che merita di essere visitato sia per i suoi panorami mozzafiato che per la sua importanza storica e archeologica.

Per raggiungere la cava, si percorre Via Cava Vecchia, dove si trova un piccolo parcheggio dove è possibile lasciare auto o scooter.

L’ingresso alla cava vecchia di borgata Poggio

Questa cava rappresenta uno dei rari esempi di cave di pietra nel Finalese coltivate in galleria, simili alle cave romane di Val Ponci. La sua attuale forma fu causata dal crollo dell'intera volta, un evento improvviso avvenuto verso la fine degli anni '30, che fortunatamente non causò nessuna vittima e, per questo, fu gradualmente dimenticato.

La cava veniva coltivata seguendo il tradizionale sistema a cannetta, dove venivano realizzati profondi solchi verticali nel banco roccioso per isolare una porzione di pietra. Questa porzione veniva poi liberata praticando nicchie lungo il piano di sedimentazione e inserendo cunei di legno o metallo. In particolare, il sistema prevedeva l'uso di cunei di fico, che venivano fatti gonfiare rapidamente con acqua per staccare completamente il masso dalla montagna. Lungo le pareti della cava, sono ancora visibili i segni paralleli lasciati dalle punte d'acciaio.

Gli operai più esperti che lavoravano in questa cava provenivano dalle zone di Barge (CN) e dalle Alpi Apuane. Ancora oggi, molte delle famiglie verezzine sono discendenti di quei lavoratori esperti che hanno contribuito alla coltivazione di questa cava di pietra.

La magnifica cava vecchia a Borgio Verezzi

 

Borgata Piazza[ torna al menu ]

Borgata Piazza è riconosciuta come la borgata principale di Verezzi. All'ingresso, si trova un ampio parcheggio, su cui sventola con orgoglio la bandiera dei Borghi più Belli d'Italia, a conferma della sua bellezza e importanza.

Panoramica su borgata Piazza e sulla Chiesa di Sant’Agostino

La borgata è notevolmente più articolata rispetto a Borgata Poggio, in quanto ricca di negozi di souvenir, ristoranti e un intricato labirinto di caruggi. Durante la stagione estiva, Piazza è il luogo in cui si svolge il Festival Teatrale di Verezzi, una tradizione giunta quest'anno alla sua 57esima edizione, con spettacoli messi in scena in Piazza di Sant’Agostino. È proprio da questa piazza che la borgata prende il suo nome. Piazza di Sant’Agostino fu ingrandita definitivamente nel 1670, quando una casa di proprietà di B. Aicardo fu demolita al costo di 26 lire genovesi.

Girovagando per la borgata Piazza a Borgio Verezzi

Borgata Roccaro[ torna al menu ]

Superata borgata Piazza, è possibile raggiungere borgata Roccaro percorrendo l’omonima Via Roccaro. Durante il breve tratto pianeggiante, è possibile ammirare i suggestivi orti coltivati con vista sul mare. Da sottolineare che il centro di questa borgata è accessibile soltanto a piedi.

 

Roccaro deve il suo nome alla presenza di una imponente roccia affiorante su cui le case furono costruite seguendo una disposizione basata su due assi ortogonali. Questi assi si intersecano in corrispondenza di alcuni sottopassi, creando una struttura unica e affascinante. Si ritiene che Roccaro sia la parte più recente di Verezzi, e qui si trovano diverse ville e case di villeggiatura settecentesche costruite con una maggiore attenzione ai dettagli architettonici. Molte di queste abitazioni sono dotate di meridiane e stemmi padronali. Tra le case, è possibile ammirare piante di oleandro, fico, pitosforo e mandorlo.

All'interno di questa affascinante borgata, tra i vari caruggi e crose, si trova la cappella dell'Immacolata Concezione, di proprietà privata.

Il panorama sul mare da Via Roccaro

Borgata Crosa e le sue grotte[ torna al menu ]

In prossimità della borgata Crosa si trova un ampio parcheggio, ma il suo centro non è raggiungibile in macchina. Anche le chiese della zona e il mulino fenicio sono accessibili solo a piedi. Il nome della frazione Crosa ha origini latine, e deriva da "corrosa," che indicava una zona ricca di cavità. Le grotte alla base della falesia furono probabilmente un luogo ideale per l’inizio di una organizzazione umana di vita comune fin dal Paleolitico. L'intero territorio finalese è ricco di reperti archeologici di grande valore, risalenti a circa 300.000 anni fa, esposti ora presso il Museo Civico del Finale. Le grotte alla base della falesia, in particolare, nel tempo furono utilizzate come depositi e, con la costruzione delle case in muratura, come cantine.

Un particolare di rilievo è l'ampio lavatoio con fontana azionata a mano, un luogo d'incontro e di conversazione (ciatessi) che si trova in tutte le frazioni di Verezzi. Durante la visita, è interessante notare che i muretti a secco lungo la discesa verso Piazza presentano tutti i tipi di roccia presenti in zona: dolomie, marne grigio-verdi chiare costituite da fanghi calcarei, siltiti a matrice cineritica e, infine, la pietra di Verezzi.

 

All'interno della frazione Crosa, è possibile esplorare diversi caruggi: l’attività ideale per un'immersione nella storia e nella cultura locale, con le sue antiche cavità e tradizioni ben radicate nel territorio di Verezzi.

Scorcio di borgata Crosa

Cosa fare a Verezzi: visita alle chiese e al mulino fenicio[ torna al menu ]

Durante una visita a Borgio Verezzi, tappa per molti fondamentale è la visita alle sue affascinanti chiese e al mulino fenicio. Percorrendo Via della Chiesa, avrete l'opportunità di esplorare la Chiesa di San Martino e raggiungere poi il Santuario Maria Regina. Vale poi la pena dedicare del tempo al mulino fenicio, un'autentica testimonianza storica che collega Verezzi alle sue radici millenarie.

La strada che porta al Santuario Maria Regina e alla Chiesa di San Martino

La Chiesa di San Martino[ torna al menu ]

La Chiesa di San Martino è un luogo di culto cattolico situato nella borgata di Verezzi, nel comune di Borgio Verezzi. Questa chiesa serve come sede della parrocchia omonima all'interno della zona pastorale di Pietra Ligure, all'interno della diocesi di Albenga-Imperia.

La chiesa si trova appena fuori dal nucleo centrale di Verezzi ed è accessibile attraverso un sentiero pedonale. La sua costruzione risale al periodo compreso tra il 1637 e il 1645, su iniziativa del priore Giovanni Tommaso Cucchi. Per la realizzazione di questa nuova chiesa, sono stati utilizzati gli spazi della precedente chiesa dei Disciplinanti, la quale risaliva al XIV e XV secolo. Alcune tracce della chiesa originale rimangono sotto forma di un'arcata con affresco raffigurante San Pietro apostolo e un'iscrizione latina del 1612. La chiesa di San Martino rappresenta quindi un importante sito religioso con una storia che si intreccia con quella della comunità di Verezzi.

 

Davanti alla chiesa di San Martino, si erge una maestosa campana di notevole dimensione che, da generazioni, risuona ogni giorno alle 19 in un tocco che commemora tutte le madri defunte.

Facciata della Chiesa di San Martino

Il mulino fenicio[ torna al menu ]

Il mulino fenicio rappresenta una tappa imperdibile dell’esplorazione di Verezzi. Il suo nome deriva dal particolare sistema di funzionamento che lo caratterizza, unico in Europa. Attualmente, solamente tre mulini di questo tipo sopravvivono nel continente: uno in Spagna, uno in Sicilia (entrambi in stato di rovina) e il mulino di Verezzi, che è il meglio conservato.

Il mulino fenicio

La torre del mulino era dotata di otto finestre, che potevano essere aperte o chiuse a piacere per permettere l'ingresso del vento, sfruttato per il suo funzionamento. All'interno, un albero verticale era fissato nella parte superiore delle pale o vele (che potevano essere abbassate), trasmettendo il movimento rotatorio attraverso ingranaggi di legno duro al sistema molitorio, composto da una pietra fissa di base e da una macina rotante. Di recente un modellino in scala realizzato dal centro storico di Borgio è stato testato con successo in una galleria del vento.

Purtroppo, le finestre sono attualmente murate, rendendo l'accesso all'interno del mulino impossibile. Anche per scorgere l'edificio tra la vegetazione, bisogna affinare lo sguardo.

Raggiungendo il mulino fenicio a Borgio Verezzi

 

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